top of page

LA RETE DEI COHOUSING

Aggiornamento: 7 set 2021

Partiamo dalla definizione di Comunità Intenzionale: Una comunità intenzionale è una sorta di " famiglia" costituita da persone che si uniscono non per legami di parentela ma per affinità di obiettivi ( mission) e per ottenerli si accordano sulle strategie per realizzarli. La mission è il faro guida, la strategia è lo strumento di avvicinamento all'obiettivo principe della comunità.

la strategia può essere vista come una serie di obiettivi più facilmente raggiungibili che se messi assieme consentono di raggiungere l'obiettivo più alto.



Di solito le strategie si affinano e possono cambiare in funzione dei risultati.


Direi che l'obiettivo generale di c.i. che vogliano vivere in un contesto sociale e ambientale sostenibile (ecovillaggio) sia quello di vivere in una società collaborativa e non competitiva dove l'economia sia all'insegna della circolarità e sia in una prospettiva ragionevole rispettosa dell'ambiente e sostenibile anche dal punto di vista della felicità che può essere distribuita fra i suoi membri.


Non dovrebbe esserci coercizione di sorta, le relazioni umane dovrebbero essere basate sul rispetto reciproco e sul rispetto dell'ambiente non dimenticando che la transizione a questa società circolare, per essere sostenibile, non può essere repentina ma graduale.


La libertà di ogni componente della c.i. ne costituisce la ricchezza fondamentale. Non necessariamente tutte le comunità intenzionali devono avere una analoga struttura organizzativa e decisionale e soprattutto diverse comunità intenzionali sono lo specchio di diversi approcci allo stesso obiettivo ovvero costruire qualcosa di sostenibile e collaborativo.


Non ci deve essere giudizio morale prevaricatore e soprattutto ogni persona che decide di aderire a una c.i. non deve perdere la sua personalità.


Su questi punti essenziali si possono creare una miriade di possibilità di aggregazione ognuna adatta a diversi tipi di interpretazione che possono fare parte di una rete di C.i.


Quindi per creare una rete di comunità intenzionali è necessario che ogni partecipante si palesi e esprima la sua idea e permetta a persone che la pensano come lui con simili desideri e diverse competenze di entrare in risonanza e da cerchi larghi si passi a cerchi più intimi per definire le regole dei gruppi base che ne garantiscano la sostenibilità. Una volta che si è definito il modello umano si passa allo studio della sostenibilità del contenitore della comunità e alle fonti di finanziamento.

Lo schema Economico



La soluzione reale passa attraverso la gestione degli immobili utilizzando un finanziamento diffuso abbinato ad un piano economico sostenibile per le attività che può proporre il gruppo di abitanti stanziali.


Si deve creare un piano in cui accoglienza - prodotti tipici - competenze - smartworking - conservazione della natura garantiscano un introito sufficiente alle famiglie stanziali per autosostenersi.


Il finanziamento del restauro può avvenire in automatico in modo circolare attraverso diritti di utilizzo scambiabili come moneta.




Per tale motivo non ci si deve preoccupare dell'acquisto in se ma piuttosto del progetto da inserire negli immobili e sui terreni. Una volta che sia chiaro cosa ogni comunità intenzionale vuole creare si avranno anche in automatico i fondi per realizzare il progetto senza dover passare dalle banche ma utilizzando una moneta diffusa non accentrabile non inflattiva, correlata al valore dei beni immobili che permetta ai membri delle comunità di acquisire il diritto d'uso indistinto degli immobili che appartengono al cerchio delle comunità e, anche attraverso questa moneta, si pagheranno i servizi e prodotti realizzati uscendo di fatto dal circuito delle monete fiat.


Si possono abbinare i concetti del trust immobiliare di blockchain e di valore umano per ottenere una moneta non a debito ma basata sulla positività della collaborazione. una moneta che esprime gratitudine e fiducia in positivo.


immaginiamo una Italia con tanti cohousing diffusi di questo genere a creare una rete dal nord al sud... un "Cammino di Santiago" organizzato per bike - viandanti a piedi ed equestri, un "non turismo" familiare dove è l'esperienza nel vivere i vari villaggi che è il plus per offrire alla comunità servizi e prodotti complementari fra loro in una economia parallela collaborativa e non competitiva. Saranno gli altri a invidiare questa organizzazione e volerne far parte o copiarla!

27 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page