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APERTURA MENTALE



Ascoltare, non giudicare, porre obiezioni, sperimentare. Queste sono le fasi necessarie per aprirsi agli altri e trovare nella visione altra dal soggetto lo spunto per migliorare noi stessi. Andiamo ad analizzare nel dettaglio perché questo sia un processo culturale ineluttabile che ci porta a realizzare la nostra libertà individuale e al contempo ci offre l'opportunità di accogliere quella altrui.


  1. ASCOLTARE quel che ha da dire una persona che analizza uno stesso fatto nel quale siamo coinvolti ci permette di ampliare la nostra visione ed analizzare la situazione partendo da presupposti diversi. Chi espone la propria visione per realizzare una comunicazione efficace con gli altri dovrebbe in primis far comprendere le basi dell'analisi del fatto, di conseguenza esporre quali aspetti positivi e quali aspetti negativi legge nel contesto che sta analizzando; quindi esporre una visione che sia utile almeno a suggerire la risoluzione degli effetti negativi rilevati, ove questi fossero presenti.

  2. NON GIUDICARE significa ammettere che esistano approcci diversi da quel che ci appartiene e su questi non emettere un pregiudizio perché immedesimarsi dal punto di vista a noi alieno ci permette di ampliare la nostra capacità di comprendere le necessità degli altri per poi elaborare e condividere con loro la nostra visione in modo integrato per generare un dialogo.

  3. PORRE OBIEZIONI è lo step successivo che nasce appunto dal confronto delle due visioni in un'ottica dialettica. L'obiezione sana ci mette nella posizione di esporre la nostra visione ripercorrendo la traccia prima descritta e lasciando intendere all'altro la base del nostro ragionamento. Perché questo dialogo sia efficace è necessario che non sia fine a se stesso, cioè poco importa chi abbia o meno ragione ma è la sintesi che possiamo ottenere dall'ascolto dei reciproci punti di vista che ci può offrire una visione multiedrica del processo o fatto in discussione. Se questo dialogo viene reiterato più volte e si considerano e aggiungono sempre nuove sfaccettature ci si troverà convergenti o divergenti. Nel primo caso avendo smussato le tesi, con la volontà di trovare una soluzione accettabile per entrambe le parti avremo ottenuto una terza via comune. Nel secondo caso il confronto avrà comunque stimolato una proliferazione di soluzioni che provengono dal confronto e dall'ascolto delle visioni altrui ma che trovano risposte diverse che dovranno concretizzarsi nel passo successivo.

  4. SPERIMENTARE l'unica soluzione oppure le diverse soluzioni emerse in modo pratico sarà comunque indispensabile per testare sul campo la validità delle varie opzioni proposte e ci permetterà di toccare nel vivo quel che di fatto si produce nel tempo adottando le azioni. La sperimentazione non va vissuta come una sfida ma piuttosto come l'opportunità di avere più libertà di scelta e la facoltà di ognuno di prediligere l'una o l'altra o dalla visione dialogante di entrambe proporre una ancora nuova visione reiterando nuovamente il processo creativo.

Tutto questo costituisce l'evoluzione e quello che l'umanità ha creato su questa Terra. Essere aperti di mente permette di evitare che si creino processi distruttivi e di sopraffazione; permette il fluire dell'immaginazione e se visto in un ottica inclusiva delle libertà altrui crea una enorme ricchezza per tutti coloro che partecipano a questo processo di condivisione e collaborazione. Questo processo genera una intelligenza collettiva e creativa che si basa su emozioni e su logica, inscindibili per creare quella che si definisce umanità. Lo stimolo fondamentale di questa intelligenza collettiva è insito nell'esigenza umana di travalicare lo spazio temporale ignoto in cui ognuno di noi è conscio. Il concetto di morte è sussidiario al concetto di vita e allo scorrere del tempo e la storia ne è il registro variabile.

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